In seguito a recenti notize di stampa che riportavano il passaggio di proprietà dei beni storici ed artistici della Provincia di Gorizia alla Regione e da essa, poi, probabilmente devoluti alle UTI, ha suscitato parecchia indignazione a Cormons il sapere che fra essi è compresa anche la statua di Massimiliano d’Asburgo, proprietà dei Musei Provinciali e non del Comune cormonese.
In effetti quando per cieco e sciocco nazionalismo la statua venne portata via e gettata in un magazzino a Gorizia, fu inventariata fra i beni museali e purtroppo, quando con le generose offerte dei cittadini cormonesi fu riportata al suo posto, ci si dimenticò, forse per troppo entusiasmo, di cambiare l’atto di proprietà. Del resto le Province allora sembravano eterne e nessuno immaginava che sarebbero state cancellate. Ora in teoria potrebbe essere di nuovo portata via e se non oggi un domani visto che non ne può disporre il Comune di Cormons.
Si è levata pertanto la protesta dei cittadini che ebbero ad offrire il loro contributo per la statua e il suo restauro e se ne fa portavoce l’associazione Fulcherio Ungrispach non dimentica del suo fondatore ed ex Sindaco Luciano Stecchna che fu il più deciso al ritorno della statua.
Infatti l’Ungrispach chiede con urgenza al Sindaco ed all’amministrazione comunale di intraprendere immediatamente le pratiche affnchè questo bene storico della comunità di Cormons rimanga ad essa. E per questo motivo, forse non arrivando ad incatenarsi alla statua come il coraggioso Stecchina, continuerà a sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè non avvenga lo scempio di essere di nuovo privati di una testimonianza del passato anche se solo dal punto di vista formale.
“Massimiliano è di Cormons!”
sarà questa la formula di una mobilitazione civile della quale i pubblici amministratori sia del Comune che della Regione non potranno che tener conto.
La statua dell’imperatore, infatti, è un dei simboli più cari alla città e deve appartenere alla città e non risultare in prestito temporaneo.
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